LO STUPORE E LA POESIA DI ALESSANDRO SANNA

di Costanza Favero





Alessandro Sanna, pittore, illustratore, autore di immagini. 
Premio Andersen migliore autore del 2009, è una firma molto conosciuta in Italia e in Europa dove ha raccolto svariati e prestigiosi riconoscimenti. Il suo lavoro è apparso anche su The New York Times Book Review e su The New Yorker. 
E’ un autore molto prolifico e trasversale, lavora sia per il pubblico adulto sia per i bambini creando immagini di elevata ispirazione e grandissimo impatto. Al momento vive a Mantova in un adorabile angolo della città antica vicino a Palazzo Ducale e a piazza Sordello; ho avuto il piacere di visitare questo luogo particolare che ci parla dell’artista e della sua straordinaria personalità in modo speciale, attraverso oggetti, luci e atmosfere.
Ciao Alessandro, grazie per avermi ricevuto nel tuo studio, pur essendo in centro Mantova c’è un gran silenzio e questo posto è davvero magico e singolare: affascinanti le finestre e che bella luce... 

Vedo uno stupendo grammofono sopra un imponente madia antica  e… sorpresa, il contenuto dell’armadio consiste di centinaia di 'dischi'...Mi racconti la sua storia? 
Questo grammofono me l'ha regalato mia moglie dopo aver visto la mia eredità di circa mille dischi LP dove almeno una trentina sono 78 giri per grammofono. L'eredità mi è stata donata dalla famiglia della mia professoressa di disegno dell'istituto d'arte, Lunia Marchette che è poi diventata una cara amica. Purtroppo è venuta a mancare alcuni anni fa. Questo regalo tiene vicino a me l'anima della mia unica e grande insegnante non solo di disegno.

Come ti sei formato, quali sono state e sono le figure importanti che ti hanno permesso di costruire e trovare il tuo stile? 
Ho cominciato a disegnare, con la volontà di fare il disegnatore, all'età di undici anni. Da allora non ho smesso di lavorare assiduamente sul segno, sul colore copiando capolavori e fotografie di ritratti di quando ero piccolo con la mia famiglia. Ho appreso tutte le tecniche grazie ad una scuola d'arte che era molto improntata "al fare". Sono stato fortunato poi ad incontrare una grande insegnante che mi ha innaffiato il cervello con suggerimenti di letture, ascolti musicali e film in grande quantità. La mia formazione è cominciata lì assieme ad una passione smisurata per l'arte tutta.

Cosa ti ha spinto a scegliere il mestiere di illustratore?
Ho cominciato ad esporre la mia pittura a vent'anni circa pensando che quello sarebbe stato il mio futuro. Avevo una gallerista ed acquirenti ma non ero pienamente soddisfatto. Non mi andava di vedere tele dipinte appese al muro e pensare che quello che c'era appeso era unico e non riproducibile se non in miseri cataloghi seriosi e pieni di parole senza senso.
Ho scoperto l'illustrazione grazie ad una visita alla Fiera del Libro di Bologna nel 1995 e da allora ho intrapreso lo studio del disegno riproducibile, assieme alla pittura. Le due cose sono andate avanti parallelamente per diverso tempo fino al giorno in cui ho scelto di non dipingere più quadri ma di creare solo progetti per immagini e storie per la carta stampata. Il pubblico è cambiato, sono passato dalla galleria alla libreria: dal pubblico scelto delle gallerie al vasto pubblico delle librerie. Mi piace pensare soprattutto che le mie immagini possono essere viste dai bambini.

Noto un calendario di grandi dimensione, finemente stampato per una nota cartiera, come ti sei ispirato, come sono nate le illustrazioni?
Il lavoro del calendario è venuto dalla Galleria Nuages di Milano nella persona di Cristina Taverna, la gallerista degli illustratori più importanti del secolo scorso. Tra gli artisti ci sono Pericoli, Luzzati, Glaser, Moebius, Pratt, Crepax, Folon solo per citarne alcuni. Ogni anno Cristina chiedeva ad un illustratore di realizzare le immagini per il calendario della cartiera Burgo e l'anno scorso è toccato a me. Nelle immagini doveva esserci un riferimento alla carta e io ho aggiunto "lo stupore" come ingrediente ricorrente. 

Parliamo delle linee guida della tua ispirazione, a quali autori guardi e quali ritieni dei riferimenti?
I riferimenti sono da ricercare non solo nelle arti figurative ma anche nella letteratura e nella poesia soprattutto. Poeti come Sandro Penna, Zanzotto, Sanguineti, Caproni, mi hanno fatto capire come la realtà può essere elevata a stato di grazia.
Poi la pittura con Piero della Francesca, Duccio, Giorgione, Velasquez, Cezanne, Klee, Giacometti. Nel disegno poi i miei maestri di sempre sono Beardsley, Steinberg, Steig, Ungerer.

Vorrei sapere qualcosa di più dei tuoi strumenti preferiti. Vedo qui acquarelli, grandi pennelli e china ma anche un computer... Come interagiscono le tecniche tradizionali e digitali?
Gli strumenti che adopero sono semplici: pennelli, acquerelli, ecoline, inchiostro di china lucida e opaca, pennini e tanta tanta carta a seconda del "sapore" che voglio dare alle mie immagini. Il computer poi lo uso solo per acquisire e pulire le immagini precedentemente realizzate.

Mi aggiro per lo studio, incontro lo spazio per la biblioteca…Ecco l'ultimo libro uscito in USA per Enchanted Lion Books di Brooklin e Marcovaldo” pubblicato dall’editore Spagnolo Zorro Roj.
Come sono nati questi due progetti?
Fiume lento è nato da anni di lavoro sui paesaggi della mia terra, la pianura padana del basso mantovano attraversata dal grande fiume Po. Tutto quello che ho visto e sognato della mia terra, del mio cielo e della mia acqua l'ho dipinto in modo sequenziale senza alcuna parola scritta per cento pagine. Dopo alcuni anni di lavoro ho capito che stavo realizzando un libro sulle quattro stagioni.
Ho dato il progetto alla mia agente Di New York la quale l’ha mostrato all'editrice di Enchanted Lion Books. Dopo il contratto americano ho cercato un editore italiano che ho trovato in Rizzoli e poi uno tedesco di nome Peter Hammer e infino lo spagnolo Zorro Rojo che già mi ha pubblicato Marcovaldo e Tonino l'invisibile di Rodari.

Parlami del tuo lavoro per i bimbi e i ragazzi, quali sono i progetti che ritieni più significativi?
Un progetto che mi piace molto è Mano Felice che mi porta ad incontrare molti bambini delle scuole con l'invito a disegnare come Mano Felice e cioè a disegnare come si scrive. Per disegnare bisogna seguire un percorso preciso come per la scrittura. Quando incontro i bambini mi piace sempre dire di essere l'assistente ufficiale di Mano Felice. 

A cosa stai lavorando in questo momento e come nasce un tuo libro?
Qual è il tuo rapporto con il testo, quando ce n'è uno, e hai degli scrittori  preferiti?
Adesso sto lavorando ad un altro libro per gli americani ma non mi sto affidando ad uno storyboard preciso, provo ad annusare un percorso mentre lavoro direttamente alle tavole. Non avere un progetto mi permette di trasmettere emozione al segno, al colore e a tutta la composizione delle immagini. 

Con Alessandro procedo per il percorso attraverso lo studio… arriviamo ad uno spazio dedicato a corsi ed incontri …e poi ad un lungo corridoio che sembra una piccola galleria d’arte
Adesso che ho uno studio grande vorrei iniziare ad esporre non solo mie illustrazioni ma anche lavori di amici e giovani illustratori, anche studenti che seguo in Accademia a Bologna. Ho poi uno spazio dove fare atelier di disegno e illustrazione per pochi iscritti. Penso sia utile lavorare direttamente a stretto contatto con "l'immaginatore".

Concludo questa intervista con una favolosa notizia in anteprima: Alessandro Sanna il 24 maggio riceverà il premio “ MIGLIOR ALBO ILLUSTRATO 2014”,  per il libro “Fiume lento. Un viaggio lungo il Po, Rizzoli “. 

Alessandro, ti ringrazio per avermi accolto nel tuo studio e aver condiviso con noi il tuo universo disegnato! 

A presto!











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